È passato un anno esatto dalla telefonata in cui Roberto Gavazzi, CEO di Boffi, e Luca De Padova ipotizzarono per la prima volta la fusione tra le loro realtà. L’accordo sarebbe stato raggiunto tre mesi dopo, alla vigilia del Salone del Mobile. Per Gavazzi, che abbiamo incontrato a Colonia in occasione dell’evento organizzato in showroom durante i giorni di Imm, il primo bilancio dell’operazione è positivo e non soltanto nei numeri. “Siamo partiti, com’è naturale, dalle risorse umane – spiega a Pambianco Design – e abbiamo riscontrato che De Padova disponeva di un ottimo team, che si è ben integrato con quello di Boffi sviluppando immediate sinergie. Il secondo passaggio ha riguardato l’apertura del nuovo spazio De Padova che avrebbe dovuto comunicare, nelle nostre intenzioni, una discontinuità rispetto al passato, non prestandosi a confronti con la precedente location di corso Venezia. Avevamo bisogno di uno spazio concettuale più che di un negozio vero e proprio e credo che la soluzione individuata nella ex sede di Dolce e Gabbana in via Santa Cecilia, sorprendente ed esclusiva, sia perfetta: è casa De Padova e come tale la vorremmo gestire, esponendo poche soluzioni che colpiscano per capacità progettuale”.
